Principi educativi – Piccolo Principe

GLI OBIETTIVI E LE FINALITÀ EDUCATIVE della nostra Offerta Formativa partono dal dettato costituzionale dell’art. 3:“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizione personale e sociale”.

–  ACCOGLIERE tutti gli alunni nel rispetto della dignità e delle esigenze di ciascuno

–  PROMUOVERE nell’alunno la progressiva conquista della sua autonomia

–  CREARE un clima sereno e la motivazione ad apprendere

–  PREDISPORRE percorsi di apprendimento che favoriscano il piacere della scoperta, l’esperienza attiva, l’iniziativa e l’elaborazione personale

–  EDUCARE alla convivenza e all’affettività, per superare i conflitti

–  PREVENIRE la formazione di idee stereotipate e pregiudizi su persone e culture diverse dalla propria

–  CONDURRE l’alunno ad ampliare l’orizzonte culturale per una sua futura partecipazione ai problemi della comunità 

Il nostro Istituto si impegna perciò a creare le condizioni più favorevoli per STARE TUTTI  BENE INSIEME A SCUOLA.

Pertanto, il P.T.O.F.  è costituito da una serie di progetti curricolari ed extra-curricolari che hanno obiettivi formativi sulla base della Costituzione Italiana, della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e delle Indicazioni Nazionali del Ministero dell’Istruzione.

OBIETTIVI EDUCATIVI MINIMI

–  ESPRIMERE LE PROPRIE IDEE

–  RISPETTARE GLI ALTRI E LE REGOLE

–  COMUNICARE e COOPERARE CON GLI ALTRI

–  ASCOLTARE E COMPRENDERE

–  AVERE CAPACITA’ DI AUTONOMIA

–  ATTENZIONE E CAPACITA’ DI AUTOCONTROLLO

–  POTENZIARE L’ AUTOSTIMA

CONTINUITÀ VERTICALE

Un itinerario ricco e articolato per accompagnare gli alunni dell’ultimo anno
della scuola dell’infanzia e delle classi quinte alla conoscenza rispettivamente della
scuola primaria e secondaria con la guida di docenti e compagni. Fra gli obiettivi:
Sostenere gli alunni nel delicato passaggio da un grado di scuola all’altro
Far conoscere gli spazi, le strutture, i docenti, gli organismi della scuola e le
relative funzioni
Presentare le proposte formative e le attività della scuola.
Potenziare la collaborazione e la cooperazione fra gli alunni dei due gradi di scuola.

DIDATTICA COOPERATIVA

In tutte le scuole dell’Istituto dall’infanzia alla secondaria vengono progettati
percorsi e unità di lavoro disciplinari che verranno realizzati con forme di tutoring
(in coppia) e di apprendimento cooperativo con l’obiettivo di potenziare le abilità
sociali e cognitive dei ragazzi. Attività di gruppo in cui gli alunni possano imparare
con maggior attenzione e specificità.

COMPITI DI REALTÀ

La competenza è possibile valutarla solo in situazione, perché è la capacità di
assumere decisioni e di saper agire e reagire in modo pertinente e valido in
situazioni contestualizzate e specifiche. Secondo le Linee guida, la competenza si
può «accertare facendo ricorso a compiti di realtà (prove autentiche, prove
esperte, ecc.), osservazioni sistematiche e autobiografie cognitive».
Compito di realtà: «una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più
possibile vicina al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già
acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di
riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica.
Pur non escludendo prove che chiamino in causa una sola disciplina, privilegiare prove per la cui risoluzione l’alunno debba richiamare in forma integrata, componendoli autonomamente, più apprendimenti acquisiti. La risoluzione della
situazione-problema (compito di realtà) viene a costituire il prodotto finale degli alunni su cui si basa la valutazione dell’insegnante» (Linee guida).

I compiti di realtà:

  • Propongono compiti che ci si trova ad affrontare nel mondo reale, personale o professionale; non sono esercizi scolastici decontestualizzati
  • Pongono problemi aperti a molteplici interpretazioni e permettono più soluzioni alternative, piuttosto che risolvibili con l’applicazione di procedure note; la complessità dei problemi viene resa accessibile allo studente, ma non ridotta
  • Offrono l’occasione di esaminare i problemi da diverse prospettive teoriche e pratiche: non c’è una singola interpretazione come non c’è un unico percorso per risolvere un problema; gli studenti devono diventare capaci di selezionare le informazioni rilevanti e di distinguerle da quelle irrilevanti
  • Forniscono l’occasione di collaborare, perché propongono attività che non possono essere portate a termine da un solo studente: la collaborazione è integrata nella soluzione del compito
  • Sono un’occasione per riflettere sul proprio apprendimento, sia individualmente sia in gruppo
  • Possono essere integrati e utilizzati in settori disciplinari differenti ed estendere i loro risultati al di là di specifiche discipline; incoraggiano prospettive multidisciplinari e permettono agli studenti di assumere diversi ruoli e di sviluppare esperienze in molti settori
  • Sono strettamente integrati con la valutazione, come accade nella vita reale, a differenza della valutazione tradizionale che separa artificialmente la valutazione dalla natura della prova
  • Sfociano in un prodotto finale completo autosufficiente, non sono un’esercitazione funzionale a qualcos’altro.